Secondo la Cassazione in una separazione per infedeltà è legittimo l’utilizzo di foto che ritraggono il coniuge in atteggiamenti intimi con un’altra persona.
Con l’ordinanza n. 4899 del 2020, gli Ermellini confermano la correttezza dell’addebito disposto a carico del coniuge infedele a seguito di tradimento dimostrato tramite foto che lo ritraggono in atteggiamenti intimi con un’altra persona.
Le foto scattate in un luogo pubblico o aperto al pubblico non violano la privacy, sopratutto se utilizzate per difendere o tutelare un proprio diritto e se non vengono diffuse (es. pubblicazione sul web). Rivolgendosi ad un investigatore privato autorizzato si avrà la sicurezza che il professionista saprà come raccogliere le evidenze del tradimento in maniera del tutto legittima, sollevando così il cliente dal rischio di commettere un illecito.
Un’agenzia di investigazioni private autorizzata si avvale di un team di persone con le giuste competenze e mezzi per poter effettuare un’attività di osservazione discreta, valutando ogni aspetto anche di carattere giuridico nell’acquisizione delle prove ed evidenze dei fatti per conto dei propri clienti.