Quasi tutti quando sanno che sono un investigatore privato rimangono affascinati o comunque molto incuriositi. Certamente non è uno dei lavori più diffusi, inoltre, nell’immaginario comune (grazie anche a ciò che la TV ha mostrato negli anni), quello dell’investigatore è un lavoro pieno di fascino.
Ma quali sono veramente gli aspetti salienti che la maggior parte ignora di questa particolare, affascinane e per certi versi stravagante attività?
Una persona che voglia intraprendere la strada dell’investigatore privato deve essere spinta da una vocazione vera e propria perché solamente con una forte predisposizione si possono riuscire a sopportare le tante scomodità di questo lavoro.
L’errore più grande è quello di pensare che sia un mestiere come un altro, che possono fare tutti, oppure pensare che l’essere appassionati di gialli e thriller sia sufficiente per poter dire di esserci portati.
Programmazione del lavoro
Un investigatore privato non può prevedere o pianificare il lavoro con una certa serenità infatti i servizi giungono spesso all’improvviso e devono essere svolti in tempi molto brevi, oppure può capitare che si crei la necessità di prolungare un appostamento o di doverlo inaspettatamente ripetere. Ciò rende complicata la programmazione della propria vita privata e fa si che non si possa essere presenti a cene con amici, compleanni o si debba disdire un viaggio prenotato.
Un investigatore privato non si stanca
Un buon investigatore privato poi deve sapere essere instancabile; spesso si lavora per tante ore in condizioni difficili, si può essere costretti ad attendere ore sotto la pioggia o su un marciapiede sferzato dal freddo oppure al contrario sotto il sole cocente di luglio. Tanti anni fa sono rimasto cinque ore con la macchina fotografica puntata su un portone perché non potevo permettermi di perdere il momento dell’uscita, inutile dire quanto mi facessero male i muscoli delle mani e delle braccia.
Può capitare che per diversi giorni non si riesca ad avere sufficienti ore di riposo o tempo per potersi svagare, oppure si possono passare intere giornate in macchina da soli (e può succedere di doverci anche dormire), rinunciando quanto più possibile ad andare in bagno.
Gli imprevisti sono una costante quotidiana
Ogni volta che si esce l’unica certezza sono il luogo e l’orario di inizio lavoro, poi ciò che succederà, dove si andrà e quando si finirà non possono essere previsti. Per questo è importante essere flessibili e sapersi organizzare in pochi istanti in situazioni imprevedibili. Ci si può trovare a lavorare in un locale buio ed affollato oppure su una spiaggia deserta alle 11 di mattina di un mercoledì invernale. Si può essere costretti a lasciare l’auto in posti improbabili per salire su un autobus o su un treno.
In ogni attività intrapresa non ci sarà mai la certezza di riuscire a portare a casa un risultato favorevole, l’evento che stiamo cercando può non verificarsi, il soggetto che stiamo seguendo lo si può perdere o peggio ancora si può essere scoperti.
Atteggiamento mentale
Un buon investigatore privato non deve mai prendere sotto gamba nessun incarico, anche quello che sembra semplicissimo. Essere troppo sicuri di sé o sottostimare l’attenzione del soggetto sotto osservazione porta a compiere grossolani errori che nella maggior parte dei casi faranno scoprire l’investigatore. Inoltre in ogni incarico il detective deve essere sempre obiettivo senza saltare a conclusioni affrettate.
Spesso ciò che è ovvio non avviene, oppure quando uno pensa di aver raggiunto lo scopo può accorgersi che dietro a ciò che si sta osservando può esserci dell’altro, ancora più importante per il nostro cliente o al contrario può esserci qualcosa che ci farà comprendere di aver travisato una situazione e dobbiamo ripartire daccapo.
Preparato e curioso
Un investigatore privato non deve necessariamente avere un quoziente di intelligenza superiore alla media, deve però essere svelto a capire le situazioni ed interpretare velocemente ciò che sta osservando. L’esperienza insegna tantissimo, ma una buona cultura generale è indispensabile.
Un buon investigatore privato dovrebbe essere una specie di “tuttologo” estremamente curioso. L’essere curiosi infatti spinge a voler studiare e capire qualcosa che non si conosce, anche quando non serve e ciò aggiungerà nozioni che potranno poi tornare utili al momento giusto.
L’investigatore privato deve saper dire basta
Quando si porta avanti un incarico l’imperativo dovrebbe essere quello di percorrere la strada della massima efficienza, ovvero tentare di raggiungere il risultato con il minore impegno di tempo (ed ovviamente di soldi). Ciò non significa che l’investigatore si debba far pagare poco o debba concedere sconti, ma che l’organizzazione del servizio dovrebbe essere volta a minimizzare le ore di appostamento cercando, per quanto possibile, di individuare i momenti maggiormente fruttiferi. Inoltre bisogna sapersi fermare quando un incarico palesemente non porta a nulla.
Si deve riuscire inoltre a tenere testa ai clienti che in certi casi, spinti dai sentimenti di rivalsa o prettamente dall’emotivita’, vorrebbero che l’investigatore continuasse il suo lavoro per accumulare prove, nonostante le evidenze dei fatti ricercati siano ormai sufficienti.
Ciò accade maggiormente nei casi di infedeltà coniugale, dove i sentimenti e la delusione prendono il sopravvento.
Discrezione, sempre!
Un altro requisito fondamentale è la discrezione, sembra ovvio specificarlo, ma è uno dei pilastri di questo lavoro. Un investigatore privato viene a conoscenza di questioni famigliari e personali dei clienti e dei soggetti sottoposti ad indagine. Questi possono essere persone semplicissime oppure personaggi dello spettacolo, della politica o grandi imprenditori di fama anche internazionale. Perciò il detective deve saper tenere per sé eventuali pettegolezzi, evitando di raccontare aneddoti in giro se non si ha la certezza assoluta che nessuno possa ricondurre ad una determinata persona gli eventi raccontati.
Essere discreti significa anche in alcuni casi passare da maleducati o fessi. Incontrare un cliente per strada, specialmente se si trova in compagnia, impone di non salutarlo mai per primi, ma attendere eventualmente un suo gesto. Può capitare di essere presentati da qualcuno ad un vecchio cliente e in quel caso si deve far finta di non conoscerlo pur facendo la figura degli smemorati nel caso quest’ultimo faccia capire il contrario. Conoscere un investigatore privato può mettere in imbarazzo la persona davanti ai presenti. Può succedere anche di essere presentati a persone che in passato sono state oggetto di incarico ed in quel caso è necessario saper scegliere il giusto comportamento, potrebbe verificarsi infatti che la persona potrebbe non aver mai saputo di esser stato oggetto di interesse da parte di un investigatore privato ed allora i problemi non sussistono, al contrario invece potrebbe averlo saputo e sicuramente ricorderà bene il nome dell’agenzia e del titolare avendoli letti sulla relazione finale, in quel caso può succedere di tutto…