Nell’articolo della scorsa settimana (che si può leggere qui) abbiamo affrontato l’argomento dei trucchi ILLEGALI più utilizzati per non pagare il mantenimento all’ex coniuge. Nello stesso articolo abbiamo anche spiegato di come sia possibile smascherarli anche con l’ausilio di un’agenzia investigativa.

Oggi affronteremo l’argomento di come sia invece possibile non pagare il mantenimento in maniera LEGITTIMA, ovvero se sussistono gli elementi di esclusione previsti dalla legge.

Alcuni dei motivi che determinano la fine di un matrimonio possono essere attribuiti ad uno dei due coniugi e quando questo accade il giudice assegna l’addebito alla parte responsabile. Ciò accade quando si verificano delle violazioni degli obblighi matrimoniali che sono menzionati dall’143 del codice civile in materia di diritti e doveri reciproci dei coniugi.

Nello specifico con il matrimonio i coniugi sono tenuti all’obbligo di fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia, alla coabitazione ed alla contribuzione ai bisogni della famiglia in relazione alle proprie sostanze e capacità lavorative.

Anche gli episodi di violenza famigliari sono motivo di addebito della separazione.

Tra le motivazioni più frequenti di addebito possiamo elencare l’infedeltà coniugale, l’allontanamento dalla casa coniugale, gli episodi di violenza ed il mancato rispetto degli obblighi di assistenza morale e materiale.

Pertanto con il verificarsi di queste situazioni al coniuge “colpevole” viene attribuito l’addebito e di conseguenza una somma di mantenimento che il giudice stabilirà caso per caso secondo le eventuali necessità.

La legge sul divorzio stabilisce che l’assegno mensile che la parte responsabile deve corrispondere all’altra non rappresenta una specie di punizione, ma un modo per compensare le disparità economiche tra gli ex coniugi, al fine di garantire al meno abbiente di mantenersi da sé.

Infedeltà coniugale

Nei casi di infedeltà coniugale il coniuge tradito non sarà soggetto al versamento del mantenimento all’altro se quest’ultimo è la parte economicamente più svantaggiata (viceversa sarà motivo di assegnazione a suo favore nel caso sia l’altro a tradire). Questa fattispecie viene affrontata precedentemente alla separazione e per questo motivo è importante poterla documentare in anticipo.

Il ricorso ad un investigatore privato potrà essere decisivo in tutti quei casi in cui uno dei coniugi ha sospetti sulla fedeltà dell’altro.

Accertamento nuova convivenza

Successivamente alla separazione ed al divorzio il coniuge che gode del mantenimento potrebbe iniziare una nuova relazione stabile, che successivamente potrebbe tramutarsi in una nuova convivenza.

In questi casi il diritto al mantenimento decade in quanto si presume che in una tale circostanza le persone concorrano assieme alle spese quotidiane.

Un’agenzia di investigazioni potrà fornire un valido aiuto per acquisire gli elementi utili a dimostrare la nuova situazione abitativa.

Coniuge in età lavorativa

L’orientamento giurisprudenziale degli ultimi anni sta sempre di più escludendo il mantenimento, modificando ciò che negli anni era visto come un vitalizio. La parte economicamente svantaggiata non potrà sfruttare tale introito per vivere senza lavorare, sopratutto se il matrimonio è stato di breve durata. Inoltre se la persona è giovane, formata ed in età lavorativa per poter ricevere il mantenimento dovrà dimostrare di essersi adoperata a sufficienza nella ricerca di un impiego senza risultato.

L’ex lavora in nero

Se la persona che riceve il mantenimento intraprende un nuovo lavoro che le permette di essere autosufficiente decade il diritto al mantenimento.

Molto spesso accade che il nuovo impiego non sia in regola e pertanto venga taciuto per continuare a godere del mantenimento.

Rivolgersi ad un investigatore privato autorizzato permetterà di poter accertare e dimostrare il nuovo impiego, potendo poi richiedere la revisione del mantenimento

Emissarius investigazioni – investigatore privato Roma

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